Storie vecchie e nuove della mela di Cupertino, a cura di Nicola D’Agostino

I su e giù di Apple e IBM

Prima acerrimi antagonisti, poi partner e infine ai ferri corti. Il rapporto tra Apple e “Big Blue” assomiglia molto a una telenovela durata un quarto di secolo.

Welcome IBM Apple adNell’agosto del 1981 Apple acquista una pagina del Wall Street Journal per pubblicare un messaggio rivolto ad un nuovo concorrente>. “Benvenuta, IBM. Davvero” recita la scritta a tutta pagina con cui Apple dà ironicamente il benvenuto al “PC”, lanciato qualche settimana prima: all’epoca l’Apple II è il leader indiscusso dei personal computer Apple e ritiene (erroneamente) molto improbabile che un colosso come IBM possa avere successo nel settore. Qualche anno dopo le quote di IBM superano quelle di Apple e lo scontro tra le due aziende è all’ordine del giorno. Tutta la strategia e la promozione di Apple punta sull’essere un’alternativa ai PC da ufficio: l’esempio più lampante è il celeberrimo spot pubblicitario per il lancio del Macintosh, in cui IBM viene raffigurata come il Grande Fratello informatico. Per non parlare di una foto del 1983 che ritrae Steve Jobs fare un gestaccio davanti al logo di IBM

Nel dicembre 1989 Apple offre una serie di soluzioni software che gettano un ponte tra i Mac e le proposte server della DEC: la mossa viene vista come un’alleanza strategica contro IBM: Digital è il suo antagonista principale nei “business computer” mentre Apple lo è in quello dei personal.

Ma nel 1991, a sorpresa, Apple e IBM diventano amiche e stringono una serie di accordi. Il più celebre è noto come “alleanza AIM”, dalle iniziali di Apple, IBM e Motorola, per la creazione di uno piattaforma hardware basata sui processori RISC PowerPC. A partire dal 1994 le CPU dei Macintosh sono coprogettate e coprodotte da IBM. Inoltre i due ex avversari creano due aziende, Kaleida Labs e Taligent, per lo sviluppo di un linguaggio a oggetti per il multimedia e un sistema operativo di nuova generazione, strettamente imparentato con il System del Macintosh.
I rapporti rimangono ottimi negli anni seguenti. Tra il 1996 e il 1997 Apple presenta i Network Server 500 e 700, pensati per centri di elaborazione dati: a differenza dei Macintosh server non montano il Mac OS ma AIX, lo Unix proprietario di IBM.

Nel 2003 Apple annuncia i PowerMac G5, ultima e potentissima evoluzione dei processori PowerPC. L’obiettivo è di recuperare il terreno perso nei confronti dei Pentium grazie a una rinnovata partnership tecnologica con IBM, che promette versioni future ancora più potenti nel giro di un anno. La promessa viene però disattesa: IBM pare più interessata a produrre per Nintendo che per Apple, che si ritrova indietro sulla tabella di marcia annunciata e senza processori competitivi per i portatili.
Nel 2005 Apple annuncia il passaggio a Intel, che suggella definitivamente la rottura dell’alleanza con IBM. Da allora i rapporti tra le due aziende restano freddi o addirittura ostili. Esemplare il caso di Mark Papermaster, dirigente IBM nel settore server ma noto come guru delle CPU “mobile”, che nell’ottobre 2008 lascia il posto per andare a dirigere la divisione iPod/iPhone in Apple. IBM lo porta in tribunale per cercare, senza successo, di impedirgli di lavorare per il concorrente per un anno intero.

5 Comments
  1. Incredible come la Microsoft negli 80 disilluse l’accordo con Apple creando applicazioni che erano pessime per Mac ma che funzionavano su altre piattaforme (e Jobs a proposito li ha definiti per questo degli opportunisti e scorretti) ed ora apprendo che l’Ibm ha mancato il progetto dei processori dal 2003..eppure non si può fermare chi è più capace e onesto, ed infatti la Apple è diventata l’azienda di maggior successo.

  2. anonymous

    Ormai è una storia vecchia quella tra il lisa os e osx e windows, la verità è che la apple creo il sistema operativo di lisa e futuri mac copiando il os della xerox e la microzozz creo windows (prima dos executive) copiando dalla apple. definire microzozz e apple onesti è ridicolo, capaci si ma onesti no!

  3. Nicola D'Agostino (Author)

    Caro “anonymous”, non è andata come dici.
    Apple non ha rubato nulla e ha invece siglato un regolare accordo con Xerox per l’utilizzo della sua tecnologia, come puoi apprendere leggendo questo articolo: “Xerox, Apple e le origini di Windows”.

    nda

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