Storie vecchie e nuove della mela di Cupertino, a cura di Nicola D’Agostino

Arriva la Blue Box

Blue Box per RhapsodyDopo aver reso disponibile la prima versione per sviluppatori del suo nuovo sistema operativo, Rhapsody, nella seconda metà del novembre 1997 Apple gettò un ponte importante verso la sponda della retrocompatibilità.

Il 19 del mese, infatti, fu rilasciata la “Blue Box Component”.

La Blue Box, presentata al Developer forum europeo, era un ambiente separato che permetteva di eseguire solo su hardware PowerPC, in maniera più o meno trasparente, il “vecchio” parco software eseguendo una copia del Mac OS. Si opponeva, concettualmente come cromaticamente alla Yellow Box, cuore di Rhapsody.

struttura modulare di Rhapsody per hardware Power PC

La Blue Box, che assunse in seguito il nome di ambiente “Classic” e venne archiviata solo dieci anni dopo nell’ottobre 2007 con Mac OS X 10.5, era in preparazione da diverso tempo in quel di Cupertino. Un sistema di emulazione (o meglio virtualizzazione) per esegure gli applicativi esistenti ma non pensati per Rhapsdody costituiva infatti una delle necessarie concessioni all’utenza Macintosh permettendole di non buttare via gli investimenti fatti nel software, come sottolineò all’epoca anche il vicepresidente Avie Tevanian, ideatore di NeXTStep e poi progettista capo di quello che sarebbe diventato Mac OS X.

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