Storie vecchie e nuove della mela di Cupertino, a cura di Nicola D’Agostino

Dieci anni fa: il Power Macintosh G3 Blue & White

the Power Mac G3 blue & whiteTra le novità presentate da Apple il 5 gennaio 1999 al Macworld c’era nuova linea di Power Macintosh G3, che, secondo Steve Jobs, “grazie all’incredibile potenza, alle performance grafiche e all’innovativo industrial design – sbaragliano la concorrenza”.

I nuovi Power Mac G3 avevano un processore PowerPC G3 con clock da 300 a 400MHz (in seguito spinto sino a 450), una scheda video ATI RAGE 128 da 16MB, due porte USB e due Firewire a 400 Mbps (entrambe una novità), una ADB per compatibilità con il passato, ma soprattutto erano dotati di un nuovo case minitower semitrasparente blu e “ghiaccio” (bianco).

Il nuovo involucro non solo portava alla linea Pro gli elementi di design già visti ed apprezzati con gli iMac (e battezzati dall’eMate 300) ma offriva anche un rivoluzionario meccanismo di apertura che semplificava l’accesso alle componenti interne e l’espansione del Mac.

open Power Mac G3 blue & whiteNoto con il nome in codice di “El-Capitan”, il case era sensibilmente più facile da aprire rispetto a quelli dei minitower G3 di colore beige, basati sui Power Mac 8600 e 9600.

Il nuovo meccanismo permetteva all’utente di aprire il lato del computer con un solo agile gesto (anche senza spegnerlo) tirando una leva in cima ed esporre così la sua motherboard, gli slot di memoria e quelli per le schede di espansione.

Le immagini sono “courtesy of Apple” e vengono dalla sezione PR dell’epoca del sito web di Apple.

3 Comments
  1. Marco

    L’ho provato per un mesetto, ora lo usa il mio amico che vende e ripara i Mac, e devo dire che funziona ancora in modo egregio, nonostante gli anni.
    Ciao

  2. Luca L.

    L’idea di un computer con facile accessibilità alle componenti interne era un’utopia.. ci si apettava sempre il groviglio degno di una giungla di cavi e polvere! la apple, ha stupito anche li, niente viti, un click e tutta la scheda madre esce fuori servita per gli smanettoni! Questa macchina, inoltre, la usa un mio caro amico per design e fotoritocco, c’è da dire che ha ancora cartucce pronte da sparare! è stupefacente! funziona ancora benissimo ed è ancora rapida per quanto i processori inseriti sono un decimo della potenza di quelli odierni! amazing!

  3. paolodelgrillo

    Questa mattina per una trentina di ieurini ho acquistato in un mercatino delle pulci milanese due di queste storiche macchine a 350 MHz e un monitor originale. Vi lascio immaginare le condizioni del tutto……..
    Tornato a casa non ho saputo resistere nemmeno un secondo, cablata la prima macchina la accendo. Sento il classico rumore di avvio dei Mac e compare la cartellina con punto di domanda. Inserisco un disco di installazione os classic e lamacchina parte. Fatte tutte le prove del caso decido che l’HD è fottuto. Spengo e collego l’altro NULLA!!!!!!! mmmmmmm????
    apro e scopro che è scollegata la tensione dalla scheda dove è alloggiato il pulsante di avvio. Riprovo e parte pure questo. A quel punto metto mano al monitor, lo cablo e questi parte al primo colpo. GRANDE!!!!!
    Unico neo uno strano clic dall’interno che provoca il momentaneo abbassamento della luminosità: Smonto e trovo subito il giasto, si tratta di una saldatura saltata, anche in questo caso il danno è minimo. Stagno e saldatore e il gioco è fatto. Immagini stupende, grande definizione e luminosità, pare proprio che questo monitor non abbia tante ore di lavoro sul groppone edecido di sostituire il monitor della scrivania(un samsung 17″) con quest’ultimo.
    dopo averlo smontato e lavato nelle parti in plastica, aspirato internamente e controllato in ogni sua parte lo riassemblo e il gioco è fatto.
    Ora ho messo mano alla prima delle due macchine che è completamente smontata nella vasca da bagno trattata con acqua bollente e sapone quanto basta. Domani la riassemblo e la caccio sotto la scrivania
    ormai sono a quota 24 macchine tutte perfettamente funzionanti:
    ciao

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.