Storie vecchie e nuove della mela di Cupertino, a cura di Nicola D’Agostino

Dieci anni fa: la Public Beta di Mac OS X

Nel settembre del 2000 Apple mise in commercio la prima versione del suo sistema operativo di nuova generazione basato su NeXTSTEP.

Confezione di Mac OS X Public BetaDopo le anteprime riservate agli sviluppatori la Public Beta di Mac OS X serviva a presentare ad un pubblico il più ampio possibile “le caratteristiche tecnologiche all’avanguardia relative a Internet e alla grafica, una nuova interfaccia utente denominata ‘Aqua’ e un core basato sulla tecnologia UNIX a sorgente aperto: Darwin“.

Nel comunicato stampa Steve Jobs, che all’inizio dell’anno era divenuto amministratore delegato dell’azienda, affermava che “Mac OS X è il sistema operativo tecnologicamente più avanzato mai visto e rappresenta il futuro del computer Macintosh” e che Apple contava sui consigli e opinioni degli utenti, che non tardarono ad arrivare.

Quando nel gennaio 2001, al Macworld, Jobs presentò la versione definitiva di Mac OS X 10.0 e mostrò che erano stati modificati e rettificati diversi aspetti dell’interfaccia e del funzionamento di questa prima versione dell’erede del Mac OS.

La Public Beta di Mac OS X era supportata su qualsiasi computer Macintosh con processore PowerPC G4 o G3 (ma in seguito il PowerBook G3 “Kanga” venne escluso) e dotato di un minimo di 128 MB di memoria RAM.

La Beta era effettivamente tale e aveva numerose limitazioni, a partire dalla localizzazione che era solo in inglese, francese e tedesco. Il sistema aveva problemi con la stampa, non consentiva la visione dei DVD o la masterizzazione e la connettività era ridotta: l’ambiente Classic non poteva accedere alla rete e l’unico browser nativo disponibile era una beta di Internet Explorer (seguita a breve dal porting da NeXT di OmniWeb e da una versione preliminare di Mozilla). Era inoltre assente iTunes e in sua vece Apple fornì un ben più semplice “Music Player”.

L’immagine della confezione di Mac OS X Public Beta è “Courtesy of Apple” ed è tratta dal sito Apple.com

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