Storie vecchie e nuove della mela di Cupertino, a cura di Nicola D’Agostino

I Macintosh di “Death Note”

Pubblicato dalla Shueisha in Giappone “Death Note” è un manga in cui uno studente delle superiori entra in possesso di un quaderno dai poteri soprannaturali che permette all’utilizzatore di uccidere qualunque persona di cui conosca volto e nome.

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Scritto da Tsugumi Ohba e disegnato da Takeshi Obata, “Death Note” è stato inizialmente pubblicato a puntate sulla rivista Weekly Shōnen Jump dal dicembre 2003 al maggio 2006 e poi ristampato in tankōbon in Giappone e in svariati altri paesi. In Italia è uscito per i tipi di Panini, sotto l’etichetta Planet Manga.

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Ma perché stiamo parlando di un manga su Storie di Apple? Perché l’illustratore, Obata, ha disseminato il fumetto di prodotti Apple. Molti dei personaggi, tra cui i geniali investigatori noti come “L” e “N”, usano dei Macintosh* durante il lavoro di indagine, monitoraggio e comunicazione.

Ecco dunque una lista dei prodotti col marchio Apple che appaiono in “Death Note”, con il capitolo in cui appaiono, note tecniche ed immagini esplicative tratte dal manga.

Capitolo 1: Noia

Alla fine del primo capitolo (o pagina, come la chiamano gli autori) vediamo per la prima volta “L”. È seduto sul pavimento di una stanza non arredata, davanti a un Power Macintosh G4 collegato a un Apple Studio/Cinema Display, probabilmente da 20″ o 23″ pollici, e un altoparlante rotondo Apple Pro Speakers.

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Capitolo 2: L

Durante un incontro dell’Interpol arriva il misterioso emissario Watari e “L” parla, la prima di molte volte, attraverso un PowerBook G4 Titanium.
È probabilmente uno degli ultimi modelli della serie Titanium, prima dell’adozione del design in alluminio nel 2003, anno in cui Death Note ha iniziato la pubblicazione.

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Capitolo 3: Famiglia

Scopriamo che il PowerMac G4 a casa di L è un MDD, Mirrored Drive Doors, dell’agosto 2002, o FW 800, del gennaio 2003, che ne riutilizza il design.

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Nel terzo capitolo vediamo inoltre di nuovo il PowerBook, che viene ritratto da vicino da Obata, mostrando così due piccoli ma significativi dettagli per l’identificazione. Uno è il bordino bianco attorno al top case, tipico dei the Titanium e assente nei modelli successivi. L’altro è una delle griglie con l’altoparlante, al lato della tastiera.

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Capitolo 4: Elettricità

Compare di nuovo il PowerMac G4 nell’appartamento di L. In una delle vignette si può notare il frontale tipico del Mirrored Drive Doors/FW 800 con l’altoparlante tondo in alto e i quattro fori in basso per l’areazione.

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Capitolo 6: Manipolazione

In questo capitolo si vede il mouse che L utilizza con il PowerMac G4. È un Apple Pro Mouse o un Apple Mouse. Essendo un mouse con il filo è da escludere che sia il Wireless Mouse del 2003, ma non è chiaro se si tratti del primo mouse ottico di Apple, quello nero e trasparente del 2000 o l’iterazione successiva, uscita nel 2002, bianca.
Nella stessa immagine si vedono inoltre entrambi gli Apple Pro Speaker. Questo setup apparirà per l’ultima volta in “Death Note” nel capitolo 59.

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Capitolo 10: Confluenza

Il portatile che si vede è sempre il PowerBook G4 Titanium ma, stranamente, il disegnatore ha scelto di raffigurare la finestra a schermo con l’aspetto tipico di un programma per Windows. Dal resto dell’interfaccia, però, vediamo che sul PowerBook c’è la versione giapponese di Mac OS 9.

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Capitolo 38: Shock

Siamo nel nuovo quartier generale, in un palazzo progettato da L, in cui “le attrezzature e i computer al suo interno sono di qualità superiore”. I monitor assomigliano parecchio ai Cinema Displays commercializzati da Apple a partire dal giugno 2004. Insieme agli schermi vediamo delle Apple Keyboard, quelle bianche di plastica, vendute tra il 2003 e il 2007, probabilmente nella versione wireless data l’assenza di cavi nei disegni.

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Capitolo 62: Decisione

Nel quartier generale del secondo L, sotto la scrivania, sembra esserci un mix di Xserve G5 e di moduli Xserve RAID. Gli Xserve hanno due prese d’aria sul davanti e sono state aggiunte nel 2005 per l’uscita dei modelli con processore G5. Il design in realtà è stato mantenuto anche per i primi Xserve con processore Intel, ma la data di uscita di questi ultimi, novembre 2006, è incompatibile con l’uscita del manga, la cui pubblicazione si era già conclusa da sei mesi.

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Capitolo 89: Sintonia e Capitolo 90: Avvertimento

Anche nel quartier generale di “N” (Near) troviamo una combinazione di Xserve RAID Xserve G5/Intel e Xserve RAID

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* Nota: mentre i “buoni” hanno perlopiù Mac, il protagonista malvagio del manga, quando è da solo, usa non meglio specificati desktop e portatili PC/Windows.

Tutte le immagini di “Death Note” sono Copyright degli autori, della Shueisha e di Panini per l’Italia.

2 Comments
  1. dataghoul

    Sono io che ricordo male, oppure nell’anime (che non ho sottomano al momento per verificare), a differenza del manga, i computer non erano chiaramente identificabili come dei prodotti Apple, ma avevano caratteristiche più generiche?

  2. Nicola D'Agostino (Author)

    Purtroppo non ho mai visto l’anime, quindi non so quanto sia stato adattato fedelmente dal manga, e se abbiano mantenuto o meno i summenzionati modelli di Macintosh.

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