Storie vecchie e nuove della mela di Cupertino, a cura di Nicola D’Agostino

I Performa

Il 14 settembre 1992 Apple presentò una nuova famiglia di computer Macintosh rivolti al mercato consumer. Inizialmente disponibili solo negli Stati Uniti, i computer erano “progettati per neoacquirenti e neoutenti home” e offrivano “soluzioni specifiche per famiglie con bambini in età scolare”. Ogni Macintosh Performa includeva “software di sistema migliorato, applicativi precaricati e un anno di assistenza” e sarebbe stato “distribuito in circa 2000 punti vendita sul territorio [statunitense]”.

L’azienda californiana sperava di espandere le sue quote di mercato offrendo un punto di ingresso economicamente più accessibile al mondo Apple. Macintosh Performa 200 - Photo by Maja VervoortCome? Rimarchiando alcuni Macintosh di fascia bassa e offrendoli a prezzi un po’ più aggressivi: i Performa erano infatti versioni alternative di nuovi e vecchi Mac, che si differenziavano per la dotazione hardware e software, che includeva titoli educativi e giochi.

La prima line-up consisteva di tre modelli: il Macintosh Performa 200, il Macintosh Performa 400 e il Macintosh Performa 600/600 CD. Tutti vennero forniti con una prima versione ottimizzata del System 7, chiamata System 7.0.1P, “progettata per rendere il Macintosh ancora più facile da usare per i neoacquirenti” grazie ad utility come il Launcher (noto in Italia come Pulsantiera). Un’altra opzione consisteva nell’utilizzare il software At Ease che implementava un Finder semplificato (e multiutente).

Il più economico dei tre, il Performa 200, era sostanzialmente un Macintosh Classic II, messo in commercio l’anno precedente, ma fornito con un fax/modem a 2400/9600 baud. Il nome in codice del 200 era “Lady Kenmore”, ripreso da una serie di popolari lavatrici degli anni ’70. Rimase in vendita sino agli inizi del 1993 quando venne sostituito dal Performa 250, basato sul più recente Mac compatto, il Macintosh Color Classic.

Il Performa 400 aveva invece le forme e la (poca) potenza del Macintosh LC II, messo in commercio sei mesi prima. Apple offrì ben quattro varianti: Performa 400, 405, 410 e 430 che si differenziavano per la capienza del disco fisso (da 40 a un massimo di 120 MB) e la dotazione di programmi. Sfortunatamente le performance erano quelle dell’LC II, il cui processore 68030 a 16 MHz era frenata da un vecchio bus di sistema, a soli 16 bit.

I più capaci Performa 600 e 600CD avevano l’aspetto e la scheda madre del Macintosh IIvi ma un processore leggermente più potente: un 68030 a 32 MHz, quello del IIvx. Il Performa 600 CD era paragonabile al IIvx e fu tra i primi Macintosh con un’unità CD-ROM interna, in grado di leggere dati, riprodurre audio e anche le immagini digitali salvate sui Photo CD di Kodak.

I Performa, purtroppo, non contribuirono granché alla diffusione o all’immagine di Apple, tutt’altro. Tarpati nella potenza e talvolta più costosi dei Macintosh acquistati con sconti educational, avevano evidenti limiti e non godevano di una buona fama, e non riuscirono a contrastare l’incedere dei compatibili IBM con Windows.

La foto del Performa 200 è © Maja Vervoort, che si ringrazia per averne gentilmente concesso l’uso.

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