Il computer aperto
Nelle immagini che si trovano online dell’Apple II di Jef Raskin (ma non solo quello) c’è un dettaglio che merita di essere evidenziato: manca il coperchio.
La spiegazione arriva sempre dalla descrizione dell’asta in cui si spiega che
a tutti i computer (Apple II) degli sviluppatori alla IAI [Information Appliance, Inc., nda] la parte superiore veniva tolta per avere accesso alla scheda madre e poter mettere e togliere schede o cavi per diagnostica
con -si legge inoltre- il monitor poggiato su un piedistallo leggermente arretrato rispetto al computer.
Quella di scoperchiare ed usare l’Apple II aperto con la sua componentistica a portata di mano era una pratica tutt’altro che rara all’epoca ed era coerente con la visione del suo progettista.
Il geniale Stephen Wozniak era lui stesso uno smanettone interessato ad un sistema il più possibile aperto ed estendibile nell’hardware, con ben otto slot di espansione, caratteristica che si ritroverà nel PC della IBM ma non nel Macintosh di Apple stessa (voluto “chiuso” da Steve Jobs).
Per la cronaca esistevano anche degli slot extender che permettevano di avere ancora più accessibile la scheda in fase di test innalzandola sopra il case: sempre aperto, ovviamente.
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