Storie vecchie e nuove della mela di Cupertino, a cura di Nicola D’Agostino

Il Motorola 68020

Quando nel gennaio 1984 Apple immise sul mercato il primo Macintosh, con all’interno un processore MC68000 a 8 MHz, gli ingegneri di Motorola, produttori del chip, erano già al lavoro sul successore. Il risultato degli sforzi venne annunciato pochi mesi dopo, in aprile, con il nome MC68020.

MC68020Compatibile con il 68000 a livello di istruzioni, il 68020 era un processore molto più moderno e capace, oltre che più veloce. Offriva un clock superiore, includeva una cache di primo livello, contemplava la possibilità di usare coprocessori e aveva un bus a 32 bit reali (laddove il 68000 era un ibrido a 16/32 bit) con il vantaggio di poter gestire molta più memoria RAM.

I primi esemplari vennero resi disponibili solo nel 1985, in quantità limitate e a velocità ridotte. Il processore venne impiegato inizialmente da Sun e Hewlett Packard in workstation UNIX, mentre Apple continuò a impiegare il 68000.
L’azienda di Cupertino sfruttò la potenza del nuovo microprocessore nel marzo del 1987, rendendolo il cuore del Macintosh II.

Grazie al 68020 a 16 MHz, il Mac II era quattro volte più veloce del Mac Plus lanciato l’anno precedente e metteva a disposizione una potenza incredibile per gestire agilmente immagini a colori di qualità fotografica, ma non solo. Opportunamente dotato del coprocessore matematico (FPU) 68881 e di un’unità per la paginazione della memoria (PMMU), il Mac II poteva trasformarsi in workstation utilizzando A/UX, nuovo sistema operativo basato su UNIX, presentato nel 1988 come (costosa) alternativa al System.

Nei Macintosh seguenti Apple accantonò il 68020 adottando un’ulteriore evoluzione del chip sfornata nel frattempo da Motorola, il 68030. Quest’ultimo incorporava già la PMMU, poteva usare un coprocessore più potente, e venne prodotto in versioni sempre più veloci, venendo spinto sino alla notevole (per l’epoca!) frequenza di clock di 50 MHz.

Il 68020 venne in seguito impiegato da Apple in due ruoli molto diversi ma entrambi strategici per l’azienda.

Nel gennaio del 1988 divenne il cuore della stampante professionale LaserWriter IINTX, versione più potente e costosa della LaserWriter IINT, che invece aveva “solo” un 68000.

Il 68020 si ripresentò nell’ottobre del 1990, quandò Apple rispose alle critiche sui prezzi alti e sulla poca diffusione dei computer con la mela morsicata, offrendo due Mac economici che ne aumentarono le quote di mercato e risollevarono le finanze.

Il modello base della linea economica era il Macintosh Classic, che usava il sempre più inadeguato 68000 a 8 MHz e il cui punto di forza era, sostanzialmente, un prezzo stracciato di listino (si partiva da 999 dollari).

Mac LC - scheda madre con 68020

A chi voleva qualcosa di più ma aveva comunque un budget limitato era rivolto il Macintosh LC, che supportava monitor a colori, aveva un ingresso audio e addirittura anche uno slot di espansione. Al suo interno c’era un 68020 a 16 MHz che, seppure rallentato da un bus lento e non dotato di fabbrica di una FPU, garantiva performance dignitose all’LC, che riscosse successo presso l’utenza casalinga e scolastica e diventò per molti il primo ingresso nel mondo Macintosh.

Nota: Le foto del Motorola MC68020 sono tratte dall’archivio di Storie di Apple e sono state realizzate da Serena Di Virgilio. Si ringrazia Luigi Serrantoni.

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