KanJiTalk
Negli anni ’80 Apple fu una delle poche aziende a produrre un computer compatibile con il sistema di simboli nipponici, i Kanji.
Fu uno dei successi maggiori del futuro CEO Michael Spindler che realizzò una versione speciale del System del Mac chiamata KanjiTalk mentre era a capo di Apple Europe. La diffusione del personal computer e dei Macintosh in Giappone procedeva a rilento per problemi con i caratteri e gli utenti erano perlopiù costretti ad imparare ed usare l’alfabeto latino che causava omonimie e imprecisioni nella trascrittura dei suoni originali dei Kanji.
Spindler spinse per l’acquisto dei diritti di un sistema di font Kanji e il suo adattamento sul “Fat Mac”, il secondo Macintosh con memoria da 512K, potenzialmente capace di gestire set di caratteri non occidentali. Il risultato fu KanjiTalk: strettamente legato al sistema operativo del Mac permetteva di visualizzare e stampare i pittogrammi e ne aiutava l’inserimento grazie ad un sistema di “predizione” delle parole che adattava i caratteri latini al significato nipponico.
Versioni localizzate per l’utenza giapponese del Mac OS, alcune anche liberamente scaricabili, sono state prodotte fino all’avvento di Mac OS X che include il nihongo nella versione generale, insieme ad altre lingue asiatiche.
Immagini tratte da www.d4.dion.ne.jp/~motohiko/system6.htm
Straordinario! Quindi, se non ho capito male, funzionava un po’ come il t9 dei cellulari?