Storie vecchie e nuove della mela di Cupertino, a cura di Nicola D’Agostino

KanJiTalk

Negli anni ’80 Apple fu una delle poche aziende a produrre un computer compatibile con il sistema di simboli nipponici, i Kanji.

KanjiTalk StartupFu uno dei successi maggiori del futuro CEO Michael Spindler che realizzò una versione speciale del System del Mac chiamata KanjiTalk mentre era a capo di Apple Europe. La diffusione del personal computer e dei Macintosh in Giappone procedeva a rilento per problemi con i caratteri e gli utenti erano perlopiù costretti ad imparare ed usare l’alfabeto latino che causava omonimie e imprecisioni nella trascrittura dei suoni originali dei Kanji.

KanjiTalk 6.0.4Spindler spinse per l’acquisto dei diritti di un sistema di font Kanji e il suo adattamento sul “Fat Mac”, il secondo Macintosh con memoria da 512K, potenzialmente capace di gestire set di caratteri non occidentali. Il risultato fu KanjiTalk: strettamente legato al sistema operativo del Mac permetteva di visualizzare e stampare i pittogrammi e ne aiutava l’inserimento grazie ad un sistema di “predizione” delle parole che adattava i caratteri latini al significato nipponico.

Versioni localizzate per l’utenza giapponese del Mac OS, alcune anche liberamente scaricabili, sono state prodotte fino all’avvento di Mac OS X che include il nihongo nella versione generale, insieme ad altre lingue asiatiche.

Immagini tratte da www.d4.dion.ne.jp/~motohiko/system6.htm

1 Comment
  1. Straordinario! Quindi, se non ho capito male, funzionava un po’ come il t9 dei cellulari?

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