Storie vecchie e nuove della mela di Cupertino, a cura di Nicola D’Agostino

La Macintosh Division nel 1981

Nei primi anni ’80 Apple era organizzata in reparti sulla base dei prodotti sviluppati e poi commercializzati dall’azienda. Esisteva perciò una “Apple II Division”, che all’epoca garantiva la quasi totalità degli introiti, la “Lisa Division” e naturalmente la “Mac Division”.

Nel già citato grafico del 1981, fornito dal veterano Daniel Kottke si può vedere l’organigramma del personale al lavoro su quello che divenne “il più personale dei computer” nonché il suo secondo grande successo. L’immagine fotografa un particolare momento della storia di Apple sia con chi è presente che chi è assente, anche se in seguito ebbe un ruolo cruciale.

Organigramma della Macintosh Division nel 1981

Proviamo ad identificare i nomi e ricostruire i loro ruoli.

In cima abbiamo ovviamente SJ cioé Steve Jobs, assistito da Pat Sharp, la sua segretaria. Nella riga successiva abbiamo le pubblicazioni (Publications, abbreviato in PUBS) che facevano capo all’ideatore originario del progetto, Jef Raskin e il suo socio ed amico Brian Howard che diede una mano anche nello sviluppo hardware assistendo Smith perché “non c’era molto da documentare verso l’inizio”.

Per lo sviluppo software abbiamo Bud Tribble (che lasciò l’azienda prima del lancio del Mac) a capo di Andy Hertzfeld, Cliff Huston e Randy Wigginton, altro veterano di Infinite Loop.

Come responsabile del marketing troviamo lo stesso Jobs con Joanna Hoffman e la collaborazione (notare la linea tratteggiata) di James Ferris responsabile dei “Creative Services” (?) di Apple.

Alla voce “Controller” così come nella riga inferiore “Operations” troviamo TBH, acronimo che sta per “To Be Hired”, da assumere: si trattava di mansioni non ancora coperte e probabilmente non necessarie in quello stadio del progetto.

Nessuna indicazione ovviamente anche per il marketing di prodotto (PRODUCT/MARKET) vista la fase in cui ci si trovava ma molto ricca è la voce Engineering, affidata a Rod Holt, che qualche anno prima aveva collaborato con Wozniak realizzando l’alimentatore dell’Apple II.

Sotto Holt troviamo gli addetti all’Industrial Design, che fecero da pazienti interpreti e mediatori per le bizzose richieste di Jobs e a cui dobbiamo la forma finale del primo Mac. Gli addetti erano capitanati da Jeff Manock, già designer del case dell’Apple II, assistito da Terry Oyama e Dave Roots che si occuparono del tooling e in generale della protipazione.

Finiamo con chi si dedicò all’hardware. Non c’è stato modo di accertare chi fossero “Kelly” (forse l’assistente di Holt?) e “Hays” ma gli altri tre nomi in fondo sono quelli di Ed Riddle, poco noto addetto alla progettazione della tastiera e due nomi decisamente cruciali: Burrel Smith è il geniale e bizzarro progettista della scheda madre del Macintosh mentre il citato Daniel Kottke invece aiutò nella fase pratica, realizzando i primi prototipi hardware.

Una versione di questo articolo è stata pubblicata su “Applicando” numero 268 del settembre 2008

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