Storie vecchie e nuove della mela di Cupertino, a cura di Nicola D’Agostino

La nascita dell’iPod

Nel febbraio 2001, in concomitanza con la manifestazione MacWorld di Tokyo, Jon Rubinstein fece visita alla Toshiba. Rubinstein all’epoca era il responsabile in capo dell’Hardware Engineering di Apple e Toshiba il fornitore dei dischi fissi usati nei Macintosh. I dirigenti dell’azienda giapponese mostrarono dei prototipi di nuovi dischi spessi solo 1,8 pollici ed erano sensibilmente più sottili di quelli da 2,5 pollici utilizzati computer portatili e nei lettori digitali.

iPodToshiba non aveva ancora individuato un utilizzo per i nuovi dischi ma per Rubinstein era tutto chiaro: si trattava di un altro elemento fondamentale di ciò che sarebbe poi diventato noto come iPod.

Dopo aver parlato con Steve Jobs ebbe l’OK definitivo per procedere con lo sviluppo del progetto: l’obiettivo era quello di avere un prodotto in commercio entro l’autunno, per sfruttare il periodo degli acquisti natalizi.

Il passo successivo di Rubinstein fu di chiamare in Apple Tony Fadell, brillante consulente che aveva lavorato su dispositivi portatili alla General Magic e alla Phillips, su ambienti di sviluppo per videogiochi nonché su sistemi di gestione e controllo di macchine fotografiche digitali e lettori MP3. Fadell venne messo a capo di un team di trenta persone tra progettisti hardware, programmatori e designer che assemblò il dispositivo combinando tecnologie in commercio con altre sviluppate internamente.

La circuiteria di base dell’iPod fu realizzata dalla PortalPlayer, che lavorava a player audio digitali da anni, e che per otto mesi si dedicò interamente a soddisfare le richieste di Apple. Per lo schermo e l’alimentazione furono utilizzate tecnologie di Apple, così come di Apple era la velocissima connettività Firewire ma molti dei componenti elettronici erano di aziende esterne tra cui Texas Instruments, Sony (la batteria) e Toshiba (il disco).

Altrettanto eterogeneo fu l’approccio al software. Il sistema operativo dell’iPod venne fornito dalla Pixo, azienda fondata da un ex progettista Apple, Paul Mercer, che da anni si dedicava a tablet, palmari e cellulari. L’interfaccia, però, venne ideata da Apple e realizzata in tre mesi e come sistema di controllo si implementò l’idea proposta da Phil Schiller, braccio destro di Jobs: una ghiera cliccabile grazie a cui navigare rapidamente tra dischi, autori, generi e brani.
In quanto all’interfacciamento con il computer, Apple aveva già quanto necessario: nel 2000 aveva rilevato uno dei migliori programmi audio consumer per Macintosh, Sound Jam MP, e nel gennaio 2001 lo aveva presentato, rinnovato nell’interfaccia, con il nome di iTunes.

Apple era pronta e il 23 ottobre dello stesso anno, convocati i media per un Apple Music Event (il primo di tanti) Steve Jobs presentò al mondo l’iPod.

Nota: l’immagine dell’iPod è “courtesy of Apple”.

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