Storie vecchie e nuove della mela di Cupertino, a cura di Nicola D’Agostino

La parabola del MacBook Air

Presentato nel gennaio del 2008 da Steve Jobs sul palco del Macworld, il MacBook Air è stato il culmine della “thinnovation” inseguita per almeno due decenni da Apple.

Criticato per il suo minimalismo spinto, per la poca potenza iniziale e per un prezzo elevato, (con duecento dollari in più si potevano acquistare i modelli “Pro”), il MacBook Air si rivelato non solo un successo oltre ogni aspettativa, ma un manifesto di come sarebbe evoluta l’offerta portatile di Apple.

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A distanza di pochi anni dal lancio ormai buona parte della lineup dei MacBook ha perso peso e spessore, ha ridotto la dotazione di input/output affidandosi al Wi-Fi e dicendo addio alle unità ottiche ed ha abbandonato i dischi fissi a favore delle unità a memoria solida. E altrettanto hanno fatto marche come Samsung e HP che hanno riproposto più o meno sfacciatamente design e molti dei punti chiave del MacBook Air sotto la nomea Ultrabook.

Il MacBook Air non è ovviamente il primo o l’unico tentativo di Apple di proporre un portatile ridotto all’osso.

Il primato spetta probabilmente al PowerBook 100, presentato nel 1991, e antitesi del pesantissimo e goffo Macintosh Portable di due anni prima. Nel 1992 Apple si era spinta ancora più in là, lanciando i PowerBook Duo, da interfacciare, espandere (e potenziare) utilizzando una speciale base DuoDock che li trasformava in Macintosh desktop. Nel 1997 era invece stata la volta del PowerBook 2400, dal peso di “soli” 2 Kg. E un paio d’anni più tardi, con il PowerBook G3 “Lombard” e poi con il “Pismo” l’azienda di Cupertino aveva trovato un buon equilibrio tra potenza e portabilità, poi migliorato con il PowerBook G4 “Titanium” e con i successivi modelli in alluminio, in particolare nel 2003 con il lodato PowerBook G4 12″.

L’impasse con i processori PowerPC e la transizione a x86 hanno rappresentato una momentanea battuta d’arresto, fino a che, grazie alla collaborazione con Intel, nel gennaio del 2008 Apple ha potuto sfoderare un laptop che ridefiniva il concetto di “portatile”.

macbookbair-sideIl primo MacBook Air con una tastiera dalle dimensioni regolari e uno schermo da ben 13 pollici, nel suo punto più sottile misurava 4 millimetri e in quello più alto 19 millimetri, numeri che nei modelli successivi sono stati ridotti ulteriormente a 3 a 17 millimetri.
Il peso? Meno di un chilo e mezzo, poi scesi addirittura a un chilo nella seguente versione con schermo da 11 pollici.

Nel lontano 1968, quando i calcolatori elettronici pesavano decine di chili e ricevevano comandi tramite schede perforate, al centro di ricerca Xerox PARC, il ricercatore Alan Kay aveva ipotizzato un computer portabile che fosse sottile e pesasse non più di un chilogrammo. Ci sono voluti quarant’anni, ma con il MacBook Air Apple ha finalmente reso realtà la sua idea.

Nota: le immagini del MacBook Air sono “courtesy of Apple”.

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