Storie vecchie e nuove della mela di Cupertino, a cura di Nicola D’Agostino

L’ascesa di Xcode

Nell’estate del 2003, all’incontro per sviluppatori WWDC, Apple annunciò un nuovo ambiente di sviluppo software, mostrando una rinnovata attenzione alle esigenze dei programmatori. E alle evoluzioni hardware e software dell’azienda.

icona Xcode 1.0Dopo diversi anni di onorato servizio il vecchio IDE (Integrated Development Environment) Project Builder, originariamente creato per i sistemi NeXT ed ereditato (con le opportune modifiche) da Mac OS X, venne pensionato a favore del fiammante Xcode.

La prima versione, resa disponibile in forma stabile il 15 settembre 2003, prese (ovviamente) le mosse da Project Builder, ma introdusse anche alcune nuove funzioni. Nel corso degli anni Apple proseguì a potenziare e migliorare Xcode dotandolo di caratteristiche utili e in alcuni casi essenziali per chi sviluppava per Macintosh, e non solo.

La versione 1.0 di Xcode si presentò con una nuova interfaccia e con aggiunte come Fix and Continue, che permetteva di correggere il codice durante la fase di debugging, e un sistema per accorciare i tempi di compilazione suddividendo il lavoro tra più Macintosh in rete via Rendezvous.

Panther with Xcode

La versione 2.0, fornita insieme a Mac OS X v10.4 “Tiger”, introdusse il linguaggio visuale di programmazione Quartz Composer, che negli anni seguenti venne utilizzato per creare spettacolari salvaschermi, software di audio/video e anche prototipi di interfacce utente, tant’è che nel 2013 Facebook l’ha utilizzato per progettare Facebook Home per cellulari Android.

Xcode 2.1 fu tutt’altro che un aggiornamento minore dell’IDE, e portò in dote una funzione cruciale in un momento di forte cambiamento. Lanciato nell’estate del 2005, dopo l’annuncio del passaggio di Apple a Intel, consentiva la ricompilazione del sorgente in eseguibili nativi per i Mac Intel e anche la creazione di software “Universali”, in grado cioé di funzionare sia sui Mac con processore PowerPC che sulle macchine con CPU x86.

Xcode 3.0, che giunse in concomitanza con Mac OS X v10.5 “Leopard”, aggiunse strumenti per il debugging come DTrace, ideato da Sun, per la gestione delle versioni dei software, e migliorò la generazione di binari Universali con codice specifico e ottimizzato per numerosi tipi di Macintosh, dai “vecchi” PowerPC G3 ai nuovi Intel Core 2 Duo a 64 bit.

Nel marzo del 2008 giunse un’ulteriore evoluzione di Xcode, la 3.1 che ne aumentò esponenzialmente l’importanza e la diffusione. Con la presentazione dell’iPhone SDK, Xcode divenne infatti lo strumento ufficiale tramite cui creare “app” per iPhone, iPod touch (e due anni dopo anche per iPad) da distribuire e vendere sull’App Store. Il risultato fu l’esplosione di un nuovo e fruttuoso mercato che in cinque anni è cresciuto a un totale di oltre novecentomila app, tutte create con Xcode, fruttando agli sviluppatori dieci miliardi di dollari.

1 Comment
  1. Un IDE di sviluppo di notevole importanza. Ammirevole l’evoluzione dell’IDE che pur se ha aggiunto nuove funzionalità non ha smesso di avere sua personalità e carattere.

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