Storie vecchie e nuove della mela di Cupertino, a cura di Nicola D’Agostino

Il Lisa/Macintosh XL, uno dei “più memorabili tra i vecchi Mac”

Alcuni mesi fa su Quora qualcuno ha chiesto “Quali sono i vecchi Mac più memorabili?”

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Gran parte delle risposte decanta (prevedibilmente) classici come il primo iMac, l’iMac G4 a “lampada”, il TAM (Twentieth Anniversary Macintosh), il Portable o modelli un po’ più oscuri ma tuttora affascinanti, per funzione o per aspetto, come il Macintosh TV.

Nella mia risposta ho optato di andare controcorrente, suggerendo i seguenti prodotti con la mela morsicata:

-) Macintosh XL: il Lisa rinato come membro della famiglia Macintosh, nonché strumento indispensabile per lo sviluppo di software per Mac
 
-) Macintosh SE/30: veloce e potente quanto la linea II, ma compatto come il primo Macintosh
 
-) Macintosh Quadra 900/950: i Macintosh più grossi, pesanti e “cattivi” mai creati
 
-) PowerBook Duo + DuoDock: un’idea veramente innovativa
 
-) iBook bianchi e i PowerBook con gli ultimi processori G3: un’autonomia pazzesca per l’epoca
 

La potenza dell’SE/30 e dei Quadra 9×0 sono note e non sono il primo a lodare le virtù dei PowerBook, in particolare dei G3; penso invece sia il caso di argomentare il primo punto, illustrando l’importanza del Lisa/Mac XL durante i primi anni di vita del Macintosh.

Shrine Of Apple: Lisa Pascal Workshop 3.0

Nel gennaio 1985 il Lisa 2/10 (il modello con 1MB di RAM e disco fisso da 10 MB) fu ribattezzato “Macintosh XL” grazie all’aggiunta di MacWorks XL, software che emulava le ROM da 64K del Mac. Il comunicato stampa sottolineava che il Macintosh XL aveva molta più memoria RAM e spazio di archiviazione rispetto agli altri Mac sul mercato, ovvero il 128K e il 512K (noto come “Fat Mac”).

Le caratteristiche hardware superiori del Lisa/Mac XL non solo permettevano “ai clienti business di utilizzare applicativi complessi”, come dichiarava il capo del marketing di Apple, Mike Murray, ma erano cruciali nello sviluppo stesso di quegli applicativi.

Prima del 1985, quando divennero finalmente disponibili la libreria ad oggetti MacApp e l’ambiente di sviluppo MPW (Macintosh Programmer’s Workshop), sia gli sviluppatori di terze parti che quelli in Apple programmavano su dei Lisa.

Shrine Of Apple: Lisa Pascal Workshop 3.0

Non sto parlando di mere utility o di applicazioni di secondo piano. L’esempio più eclatante è che dal 1983 sino all’arrivo del Mac Plus, nel gennaio 1986, il software di sistema del Macintosh fu sviluppato quasi esclusivamente sul Lisa nell’ambiente Lisa Workshop, perlopiù in Pascal.

In altre parole: se il successo del Mac ha concesso una seconda, seppur breve e tumultuosa vita al Lisa, il “computer for the rest of us” di contro ha un enorme debito verso il suo voluminoso e costoso ma molto più potente predecessore.

Note: La prima immagine, di John Couch di fronte a una muraglia di Lisa proviene da DigiBarn, mentre le altre due, della confezione del Lisa Pascal Workshop 3.0 vengono da Shrine of Apple.

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