Storie vecchie e nuove della mela di Cupertino, a cura di Nicola D’Agostino

Made in Italy – Intervista a Alessandro Levi Montalcini

Storie di Apple: Come e quando hai iniziato?
Alessandro Levi Montalcini: Questa è facile: iniziai nel 1981, quando mio papà mi regalò un Sinclair ZX81 per il mio decimo compleanno. Lo ZX81 aveva 1K di RAM e scarsissime capacità grafiche, quindi l’unica cosa divertente che ci si poteva fare era programmare in Basic. Il mio primo programma, copiato dal manualetto dello ZX81, fu precisamente:
10 FOR I = 1 TO 10
20 PRINT I
30 NEXT I
Ricordo che lo scrissi seduto per terra sulla moquette dei miei nonni che in montagna possedevano una TV in bianco e nero. Noi non avevamo neanche quella, ma ero troppo eccitato per aspettare di tornare a Torino. Quando mandai il comando RUN e vidi il risultato sullo schermo mi si aprì un mondo, e iniziai a cambiare tutti i numerini nel programma per vedere cosa succedeva. Immagina la gioia di scoprire che il computer poteva contare non solo fino a 10, ma anche fino a 1000!

SdA: Che software usi per lo sviluppo?
ALM: Oggi uso Xcode e ne sono molto contento, non mi serve altro. Su Mac ho iniziato la programmazione seria quando ho comprato il Lightspeed C 2.01, poi diventato THINK C e successivamente Symantec C++. Sono passato a CodeWarrior quando sono usciti i Mac con PowerPC, poi a Xcode quando è uscito Mac OS X.

SdA: Su che hardware?
ALM: In questo momento uso un MacBook Pro 17″ primissimo modello (2GHz Core Duo con 2GB di RAM e 250GB di disco). In passato dopo lo ZX81 ho avuto un Apple //e, un Mac 128K taroccato a 512K e poi espanso a Plus, un Amiga 500, un Mac IIcx, un Duo 230, un PowerBook 5300, un Power Mac 6100, e in seguito vari PowerBook e MacBook Pro. L’unico Mac veramente pessimo che io abbia avuto è stato il PowerBook 5300, gli altri credo di averli amati proprio tutti. La breve parentesi Amiga capitò durante i sei mesi di liceo che passai in USA, dove proprio non potevo permettermi un Mac.

SdA: Quali sono i tuoi canali di distribuzione?
ALM: Per quanto mi riguarda, Internet e nient’altro. In passato esistevano altre possibilità ma oggi non vedo nulla che valga uno sforzo aggiuntivo. Se mi chiedono di inserire il mio software da qualche parte sono sempre contento, ma non è una cosa che io possa controllare.

SdA: Rapporti con Apple?
ALM: Ottimi, per quanto si possa chiamare rapporto quello che passa tra un elefante e la pulce che si abbronza sulla cima di un suo pelo. Dall’uscita di Mac OS X in poi la Apple ha tenuto un atteggiamento molto aperto nei confronti degli sviluppatori, e devo dire che si sono sempre dati da fare per correggere problemi e soddisfare nuove esigenze. Ovviamente la Apple non muove un dito se una richiesta non rientra nei suoi piani, ma sarebbe strano il contrario.

SdA: Un bilancio di questi anni come sviluppatore?
ALM: Beh, che posso dire: per puro caso quella che è nata come passione si è trasformata in lavoro. Con le consulenze mantengo la famiglia e con lo studio in casa posso godermi la presenza costante dei bimbi. Non vedo cosa potrei chiedere di più. Ovviamente ho amici che inorridiscono alla sola idea di fare il mio lavoro, ma io d’altra parte non potrei fare il loro.

Nome programma: USB Overdrive
Descrizione: Driver USB universale per mouse, joystick e gamepad.
Prezzo/licenza: Shareware, US $20
Requisiti: Mac OS X 10.3.9 o successivo

Una versione di questo articolo è stata pubblicata su “Applicando” 271 del dicembre 2008.

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