Storie vecchie e nuove della mela di Cupertino, a cura di Nicola D’Agostino

One More Thing

Il G4 Cube, la tecnologia Airport, l’iMac G4, il PowerBook 12″, iTunes per Windows, il PowerMac G5, l’iPod shuffle, il primo MacBook Pro, l’iPod touch: prodotti molto diversi tra di loro che hanno però una cosa in comune. Sono stati tutti presentati al pubblico come…One More Thing

Per oltre un decennio, Steve Jobs ha concluso le sue magistrali presentazioni con una sorpresa finale, con una tecnica molto simile a quella usata dall’attore Peter Falk nei panni dell’ispettore Colombo. Partendo da un accenno buttato lì, praticamente alla fine, e (apparentemente) di poca importanza, Jobs ha tirato fuori dal cappello novità grandi e piccole, mantenendo alta l’attenzione degli spettatori e terminando spesso in bellezza il suo show.

Non tutte le presentazioni di Jobs hanno incluso una “One More Thing” e anche quando l’hanno fatto le parole usate non sono state sempre ed esclusivamente quelle, ma molti dei suoi keynote sono stati resi più appassionanti ed efficaci grazie a questa incognita della “One More Thing”. L’espressione è diventata molto popolare ed è stata usata anche come motto di uno degli incontri dell’azienda californiana con i media.

La prima volta che Jobs ha usato questa tecnica comunicativa è stato nel gennaio del 1998, al consueto appuntamento del Macworld a San Francisco. Alla fine della sua presentazione, mentre si preparava ad abbandonare il palco, si è fermato e, come se se ne fosse ricordato all’ultimo momento, ha menzionato furbescamente alla platea che – dopo un lungo periodo di perdite – Apple era tornata a essere in attivo.

Il primo “One More Thing” vero e proprio risale invece all’anno seguente, sempre sul palco del Macworld. Qui Jobs ha confessato che aveva “ancora una cosa” in serbo e che si trattava di una cosa “tenuta segreta” per un po’, passando poi a preparare il pubblico al lancio di una famiglia di iMac più veloci e soprattutto in cinque colorazioni diverse.

Tra il 1999 e il 2011 sono stati svelati come “One More Thing” oltre venti prodotti. Uno degli utilizzi più furbi e memorabili risale al 2000, quando Jobs ha annunciato che aveva ancora “un’ultima cosetta” “una cosa breve”. Non si trattava di hardware o software, ma della sua decisione di assumere il ruolo di Amministratore Delegato permanente di Apple, accolta dal plauso unanime.

La manifestazione per sviluppatori WWDC del 2011 è stata purtroppo l’ultima volta che Jobs è salito su un palco, riservando lo spazio della sorpresa finale al servizio iTunes Match. Nell’ottobre dello stesso anno il cofondatore di Apple è morto per conseguenza di un tumore al pancreas e da allora Tim Cook e gli altri dirigenti hanno evitato di utilizzare il rito della “One More Thing” nelle loro presentazioni.

L’immagine dell’invito “One More Thing” è copyright e “courtesy of” Apple.

3 Comments
  1. Alberto

    Mi pare che Tim Cook lo abbia usato per la prima volta il mese scorso alla presentazione dell’Apple Watch.
    Probabilmente trattandosi del primo prodotto interamente progettato (dicono) dopo la scomparsa di Steve, si è sentito autorizzato a fare sua la celebre affermazione

  2. Nicola D'Agostino (Author)

    Sì, risulta anche a me. L’articolo è ovviamente stato scritto più di un anno fa, quando era ancora in auge la moratoria sugli “One More Thing”.

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