Un anno di Mac Intel
Il 10 gennaio 2007 segna un anniversario recente ma indubbiamente importante nella storia di Apple.
Un anno prima l’azienda presentava i suoi primi Macintosh con processori forniti da Intel, l’iMac e il MacBook Pro, capostipiti di un rinnovamento che nel corso del 2006 ha toccato tutti i modelli dell’azienda e ha aumentato ulteriormente la sua utenza, di cui la metà si è rivelata composta di neoacquisti provenienti dal mondo Windows.
L’annuncio del radicale cambio di CPU da PowerPC a x86 risale all’estate dell’anno precedente ma durante il Mac World del 2006 Steve Jobs, insieme al CEO di Intel Paul Otellini, a sorpresa anticipò i tempi della migrazione tirando fuori il desktop consumer e il portatile professionale che, al posto dei rispettivi G5 e G4, ora sfoggiavano il nuovo Intel Core Duo.
Alla modifica radicale dell’interno non corrispose però un adeguamento dell’estetica.
Nonostante lo stupore di molti siti e osservatori si trattava di una strategia con numerosi precedenti a Cupertino. Come già per il passaggio dai Quadra e Centris con Motorola 68k ai PowerMac con Power PC e più tardi dai PPC 604 e 603 al G3 la scelta di Apple fu ancora una volta di un passaggio “soft” e non traumatico, ma di continuità con il passato.
Seppure i nuovi computer erano sensibilmente più potenti e migliori dei precedenti il messaggio all’utente era “è tutto come prima” e il nuovo motore nel cofano non mutava di una virgola ma anzi proseguiva e consolidava la tradizione targata Macintosh dell’approccio facile, intuitivo ed amichevole (nonché sicuro) all’informatica.
Nota: l’evento citato è stato aggiunto al calendario di Storie di Apple.
Immagine tratta da www.engadget.com
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