Storie vecchie e nuove della mela di Cupertino, a cura di Nicola D’Agostino

Un lustro di Xserve

Annunciato il 14 maggio del 2002 e poi commercializzato (inizialmente con processori G4) nel luglio dello stesso anno, l’Xserve ha rappresentato il ritorno ufficiale dopo molti anni di Apple nel settore dei server.

Xserve originaleEra infatti dal 1997, dai tempi dei ciclopici Network Server, che da Infinite Loop non uscivano soluzioni hardware che non fossero Macintosh lievemente adattati e gli interessati si erano dovuti rivolgere a soluzioni di terzi. Ricordiamo inoltre che i Network Server però non montavano il Mac OS, così come non lo montavano le soluzioni precedenti, Workgroup Server 95 e seguenti.

Con l’Xserve Apple invece presentò una soluzione completa composta da hardware pensato ex novo e da un sistema operativo basato come l’edizione client su Unix, Mac OS X Server, e che da alcuni anni non aspettava che di essere sfruttato adeguatamente.

L’attenzione rivolta all’hardware dell’Xserve, che per un pelo non uscì con l’infelice nome di ServeX, era evidente sotto vari aspetti.

Xserve originale con soluzione RAIDNotevole la cura tecnologica, dimostrata anche dal dettaglio di essere all’epoca il primo Macintosh a usare la veloce memoria DDR. Altrettanto interessante la cura per il design, che non era solo ricerca estetica ma questa volta anche di mercato.
Il form factor dell-Xserve era infatti quello 1U per rack, come evidenziato già nel titolo del comunicato stampa (anche in italiano, lo standard dei rack da datacenter a cui Cupertino puntava esplicitamente. La strategia fu confermata dal rilascio pochi mesi dopo di una versione per cluster e addirittura una soluzione RAID.

Dopo la prima release con processori G4 (singolo e dual), l’Xserve nel gennaio 2004 passò a processori G5 e nell’agosto del 2006 a processori Intel Xeon dual core.

Immagini tratte da www.everymac.com e da www.apple-history.com

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