Storie vecchie e nuove della mela di Cupertino, a cura di Nicola D’Agostino

Il falso primato del Power Macintosh G4 biprocessore

Nel luglio del 2000 Apple rinnovò la sua linea di Power Mac G4 presentando in toni trionfali due modelli biprocessore, con G4 a 450 MHz e 500 MHz.

Nel comunicato stampa dell’epoca Steve Jobs affermava che

“Apple è la prima azienda a rendere il doppio processore una configurazione standard nei personal computer ad alta prestazione per gli utenti” ha dichiarato Steve Jobs, CEO di Apple. “Queste macchine sono incredibilmente veloci, lasciando i Pentium nella polvere, e per questo pensiamo che i nostri clienti li ameranno”.

Questa affermazione non era però vera. Vediamo perché.
Anche se meno diffusi dei Power Mac G4 e probabilmente meno potenti, i computer biprocessore erano disponibili già da diversi anni nel mercato dei personal computer, inteso come computer con sistema operativo Microsoft Windows. Erano opzioni e modelli specifici, certo, ma anche quella dei Power Mac G4 doppio processore non era davvero “una configurazione standard”, dato che Apple continuava ad offrire anche un modello base con un solo processore, a 400 MHz.

Tornando al “mondo PC” uno dei primi esempi di SMP (Symmetric MultiProcessing, Sistema multiprocessore simmetrico) acquistabile dall’utenza “comune” è stato l’HP Vectra XU, che risale al 1996. L’hardware del Vectra XU supportava la specifica Intel MPS per l’utilizzo di due processori Pentium Pro contemporaneamente.

Un altro esempio significativo è la scheda madre ABIT BP6. Resa disponibile nel 1999, un anno prima dell’annuncio di Apple, permetteva di assemblare PC Windows con (tra le altre cose) più processori Intel Celeron, rendendo i sistemi multiprocessore concretamente più diffusi ed economici.

Inoltre, a dirla tutta, anche in ambito Macintosh era dalla metà degli anni 90 che i biprocessori erano realtà commerciali a portata degli utenti più esigenti, purché abbienti.

Il merito è in buona parte ascrivibile a Daystar Digital, che nel 1995 sviluppò – in collaborazione con Apple – la prima soluzione biprocessore per Macintosh, basata su CPU PowerPC 604, inizialmente venduta solo come scheda di upgrade.
Dopo aver ricevuto la licenza di produrre cloni Mac, lo stesso anno Daystar lanciò subito sul mercato il Genesis MP, in versione dual e addirittura quadri processore. Dopo la Daystar anche altri licenziatari nel 1997 presentarono compatibili Mac multiprocessori: tra questi la tedesca MaxxBoxx, sfruttando il lavoro fatto da Daystar ed Apple.

Ovviamente anche Apple offrì immediatamente sistemi Macintosh con più di una CPU. Nel maggio 1995 presentò il Power Macintosh 9500, con una versione con doppio PowerPC 604 a 180 MHz, il modello 9500/180MP. E fece lo stesso nel 1997 con il Power Macintosh 9600, sostituto del 9500; il modello 9600/200MP usava due CPU a 200 MHz del PowerPC 604e, evoluzione del 604 ottimizzata come potenza e consumi.

Ma torniamo al luglio del 2000.

Dietro l’offerta standard (o quasi) di due PowerMac G4 multiprocessore c’era in realtà la necessità di più potenza a fronte di un problema con la “velocità” dei processori PowerPC 7400 (G4) disponibili. Il fornitore di Apple, Motorola, non era riuscito a spingere (o fornire) i 7400 a frequenze superiori a 500 MHz. Montando due processori, seppure un po’ più lenti, Apple poteva fornire un computer che, se il software era stato realizzato o modificato apposito, dimezzava o quasi tempi e carichi di elaborazione, ad esempio nella grafica e nell’audiovideo.

Nota: le schermate con Steve Jobs sono tratte dal filmato del MacWorld NY del 2000 e sono da considerarsi “Courtesy of Apple”. L’immagine (modificata) dell’hardware del computer HP è tratta da una copia su Internet Archive del sito dell’università di Regensburg, ed è copyright di Hewlett Packard.

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.