Storie vecchie e nuove della mela di Cupertino, a cura di Nicola D’Agostino

Arriva l’eMac

Nell’aprile del 2002 Apple tornò a rivolgersi alle scuole con un nuovo, esclusivo modello di Macintosh.
eMacPrendendo spunto dal notevole successo dell’iMac, gli ingegneri e i designer di Infinite Loop crearono l’eMac (contrazione di “educational Macintosh”), un nuovo computer compatto con monitor a tubo catodico piatto da 17 pollici e processore PowerPC G4, il tutto alloggiato in un guscio bianco e curvilineo.

Questa mossa seguiva la decisione di Apple di cambiare radicalmente l’aspetto dell’iMac, che nel gennaio 2002 aveva non solo abbandonato il processore G3 ma anche le sue celebri forme traslucide. Il monitor CRT era stato sostituito da uno schermo LCD montato su di un braccio metallico che fuoriusciva da una cupoletta bianca opaca, finendo col sembrare una lampada (o un girasole, secondo il designer in capo di Apple, Jonathan Ive).

Sebbene l’eMac fosse più potente e voluminoso, a causa dello schermo più grande, fu a tutti gli effetti l’erede dell’iMac originale del 1998, di cui ereditò anche il ruolo di Mac entry-level grazie a un prezzo accessibile che, oltreoceano, partiva da 999 dollari. Inizialmente però l’eMac rimase un’esclusiva riservata al mercato della formazione: non poteva essere acquistato da chiunque ma solo da studenti e istituzioni scolastiche. Fu proprio per questo motivo che l’iMac originale, che usciva ufficialmente di produzione in quel periodo, fu mantenuto a catalogo in alcune versioni dalle performance ridotte, che vennero vendute sino al marzo del 2003.

Ma Apple cambiò presto idea: l’interesse per l’eMac fu talmente grande che solo due mesi dopo la distribuzione fu allargata al grande pubblico, e il computer venne proposto come “il più accessibile hub digitale” dell’azienda di Cupertino.

L’eMac fu prodotto e venduto per tre anni e mezzo, durante i quali venne aggiornato con CPU e GPU più veloci, dotato di modem (che originariamente non aveva), di porte USB 2.0 (all’origine aveva solo quelle 1.1) e perfino di un modulo Bluetooth interno opzionale. La strategia di mercato e soprattutto il design (inclusa la scelta di un solo colore, il bianco opaco) rimasero sempre gli stessi.

L’ultimo modello di eMac, con processore G4 da 1,42 GHz, uscì nel maggio 2005 e fu ritirato a ottobre. A gennaio dello stesso anno il più versatile ed essenziale Mac mini lo aveva già sostituito come Macintosh più economico in assoluto, rivolgendosi agli “switcher”. Il mercato scolastico venne invece reindirizzato verso un altro “all-in-one”, l’iMac G5 in policarbonato bianco, offerto in una versione base con schermo LCD da 17 pollici.

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